Un paio di disegnuzzi che non esiterei a definire “preistorici” giacché dàtano agli edonista-reaganiani anni ’80, periodo plasticoso di paninari e timberminkiate…
Eseguiti con uno spompatissimo tratto-pen rosso sui tavolacci della birreria “Panteca” nei dintorni di Piazza Principe a Genova, codesti pregevoli lavori si ispirano alla canzone “Samarcanda” di Vecchioni e alla mito-estetica del Punk.
Da notare la firmetta-sigla “A.I.” id est “Anonimo Indonesiano” che fu – prima di “Moise” il mio sciaguratissimo “Nom de plume”
Qualora il Louvre, il MoMA o il British Museum fossero interessati agli originali, li dò via per poco!